martedì 31 gennaio 2017

Il RASOIO DI OCCAM (e di MICHAEL JORDAN)

Qualche tempo fa la mia amica e collega  Elena Celeste, nell’ambito di un gruppo di condivisione bellissimo e forse per questo presto finito, aveva proposto un gioco formativo davvero intrigante.

Era focalizzato sull’autoanalisi della capacità di prendere rischi e sulle differenze nel caso di situazioni diverse.

In pratica consegnava una serie di cubetti di legno fatti tagliare in un travetto da un falegname e chiedeva in un primo momento di scommettere con se stessi quanti se ne sarebbero impilati entro 30 secondi.
In un secondo momento chiedeva di ripetere la cosa sulla base dell’esperienza precedente.
Infine metteva in gara fra loro i “costruttori”
Dal debriefing seguente erano uscite diverse cose interessanti che ciascuno dei presenti si era portato via, sia su di sé che sul metodo.

Ho provato ad usarlo in diverse occasioni, sempre con utilità ma anche con una certa complicazione in caso di aule con parecchia gente:  la fornitura e la gestione dei materiali non è sempre facile, occorrono superfici piane e un numero di cubetti elevato (almeno 30) per ciascun partecipante.

Ieri ho trovato in internet un gioco che puntava a obiettivi quasi uguali: il meccanismo era quello di lanciare monetine in una scatola in lanci successivi e da diverse distanze. In questo caso si parlava di percezione di frustrazione e sfida di fronte ad obiettivi troppo facili o troppo difficili.
Quel che mi ha intrigato è stato notare come questo secondo meccanismo può lavorare sulle stesse analisi delle competenze, ma in modo più semplice e meno complicatodel primo dal punto di vista logistico: qualche  scatoletta si trova ovunque, e basta prendere un sacchetto di monetine o gettoni-fiches dai cinesi per avere tutto quel che serve, anche per tanti, senza problemi di trasporto. 

E qui arriva il senso per me più importante di questo post, e del titolo: il rasoio di Occam (se non sapete chi è andate a cercarlo) sostiene che la soluzione migliore, cioè più efficace, è sempre la più semplice. 
Michael Jordan sono scuro che sapete chi è: tirava roba in un cesto….

O tempora o mores (questo è Cicerone…)

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