lunedì 6 maggio 2013

Woman in Action


1)      Che io sia uno orientato a curiosare fra tante cose credo sia ormai 
       scontato, almeno fra quanti mi conoscono. Una delle tante cose è la differenza fra generi e la necessità di considerare –e temere- approcci 
      diversi (in aula e non) quando si deve far formazione con maschi e con femmine. Ne ho anche scritto in un libretto che se qualcuno fosse 
      interessato potrebbe leggersi a tempo perso (le donne i cavallier l’armi e i lavori, Dante Alighieri editore).


2)      Ho un figlio che fa il trainer di beach volley, con specializzazione al femminile (qualcuno potrebbe dire:beato lui). Che mi ha mandato un video di Julio Velasco, il famoso coach del volley internazionale e ancor più famoso speaker in convention formative, che parla proprio di approccio necessariamente diverso per generi quando si sviluppa una qualsiasi forma didattica. http://www.youtube.com/watch?v=nr5hcz5SNr8  - Motivazione e Leadership per Donne e Uomini.

3)      Ho fatto vedere questo video nell’ambito del master GameMT® ai miei colleghi di corso, o per essere più precisi alle mie colleghe di corso visto che di maschio ce n’è uno solo, suscitando alcune interessantissime considerazioni. Una insegnante di scuola elementare (che è anche coach, counsellor e molto altro) mi ha fatto notare che nelle nuove generazioni  questa differenza fra maschi e femmine va scemando col tempo. I suoi bambini stanno sempre più sfumando le differenze emotive, e con esse le reazioni agli stimoli diversi. Ruoli, esperienze, imprinting di famiglie sempre più destrutturate quanto a ruoli e competenze ne potrebbero essere la causa. Ragionamento confermato da un’altra collega, responsabile del placement dell’Università di Trento, che ha sottolineato come ormai la sfida della concorrenza e del conflitto in effetti faccia presa quasi alla pari fra studenti e studentesse. Devo di nuovo sottolineare che la platea a cui avevo proposto il video e le relative considerazioni  era al 90% femminile, e che il sottofondo delle reazioni al tema mi hanno dato un po’ la sensazione di essere minimamente difensive.
4)      Nelle esercitazioni ludiche che hanno preceduto e seguito il video, gli 
      atteggiamenti delle signore sono stati decisamente coerenti con quello che diceva 
      il Velasco
5)      Non voglio trarre altra conclusione che questa: se dovete attivarvi in confronto di un gruppo femminile (siate docenti, formatori o manager) , non vi scordate di 
      tenere sotto controllo il genere dominante della popolazione a cui vi rivolgete. Potreste fare errori fatali…, come disse Hannibal Lecter the cannibal, distrutto guarda caso da una donna emotiva…
6)      Mi piacerebbe avere qualche riscontro dai lettori e dalle lettrici, ma non  ci conto